Negli ultimi giorni mi divertivo a vedere un vecchio sceneggiato televisivo Rai, “L’Alfiere”, tratto dal romanzo di Carlo Alianello, con Fabrizio Mioni, una giovanissima Monica Vitti e, fra gli altri, Carlo Giuffrè, Domenico Modugno e Nino Manfredi.
È del 1956, siamo agli albori della televisione, tant’è che anche parlare di tv è esagerato: si tratta più che altro di teatro ripreso dalle telecamere.
I tempi sono lentissimi, le inquadrature statiche; è girato quasi interamente in studio, con scenografie non sempre plausibili; e addirittura l’unica scena di massa (la battaglia di Calatafimi) è tratta da un film precedente.
Però che recitazione! Un vero piacere. Anche nell’ingenuità di tante scene, si avverte un livello qualitativo ormai scomparso.
E se non capite cosa intendo, vuol dire che non avete visto, recentemente, la nuova costosissima versione di Guerra e Pace.
Praticamente Un Posto al Sole trapiantato nella steppa…
lunedì 17 dicembre 2007
L'Alfiere
venerdì 7 dicembre 2007
giovedì 6 dicembre 2007
Energia pulita
venerdì 30 novembre 2007
Pillole di Atac
Un pakinstano è seduto al finestrino sulla destra; accanto ha poggiato uno di quei misteriosi giganteschi pacchi che gli immigrati portano sempre con sé sugli autobus.
Sul marciapiede è ferma una coppia di turisti nordeuropei, uno più biondo dell'altro. Si arrestano a consultare una mappa della città, mentre il pargolo sul passeggino - biondo biondissimo al limite dell’albinismo - si annoia visibilmente e si guarda attorno.
E quindi accade.
Il pakistano dal seggiolino dell’autobus incrocia lo sguardo del bimbo teutonico. Gli sorride. Alza la mano, l’agita nell’aria in segno di saluto.
Il bambino, prima che l’87 riparta al segnale verde, ha il tempo di ricambiare lo sguardo e rispondere al sorriso.
Alla faccia, ma davvero alla faccia del senatore Borghezio…
domenica 25 novembre 2007
Rana notturna
Maurizio Costanzo sta intervistando alcuni minorati mentali. Fa ascolti esibendoli come animali da circo; poi si gira verso la telecamera e commenta compiaciuto: “È questo il vero reality!”. In mezzo agli idioti (chiamateli pure “diversamente abili”; su Canale 5 sono idioti e basta), siede una sconosciuta le cui gambe scoperte servono ad alleggerire l’atmosfera. Non commenta alcunché; ma ogni tanto accavalca.
A “Porta a Porta” si parla di comicità e imitazioni, con politici di area polista e attori di area pingitoriana.
Su Rai2 Gene Gnocchi tenta di farci ridere; ma non è aria.
Altrove, repliche.
In rete un poeta, con garbo ma con fermezza, non si capacita del perché alla Trabant non vogliamo poesia.
Torno alla tv, cambio canale, e nemmeno il falso moralismo delle Iene riesce a farmi ridere.
E perché non te ne vai a letto, allora?
Meglio tirare fuori il bicchiere e brindare alla salute di una persona che non ne ha più bisogno.
Oggi pomeriggio sono stato al funerale di M.
È buffo. L’avrò incontrata sì e no un paio di volte. Ma mi è bastato per starci male.
Sul sagrato ho scorto la sorella. Anche lei mi conosce a stento. Ma mi ha riconosciuto subito, per avermi incontrato solo una volta e anni fa. Ci abbracciamo, mi parla con la confidenza che si usa con un figlio. E in questo mi ricorda M. che non c’è più; e capisco ancora una volta com’è possibile che mi manchi.
E voi parlate di poesia.
Meglio riempire il bicchiere, e alzare il calice al vuoto.
E come cantava Lou Reed,
mettete su una canzone triste
mettete su una canzone triste per me
e se squilla il telefono dite che non mi avete visto
se squilla il telefono dite che non mi vedete da settimane.
martedì 20 novembre 2007
Grazie Mentana
Per la prima volta in vita mia devo confessare di aver visto con piacere una puntata di Matrix.
Ieri sera dibattito pubblico tra Ronchi, Buttiglione, Maroni e Michela Prezzemolo-in-ogni-minestra Brambilla.
Non erano d’accordo nemmeno sul tempo che fa. E si lanciavano frecciatine, reciproche accuse, insinuazioni di bassa lega. Addirittura, più volte mentre la Brambilla parlava, gli altri scuotevano la testa e facevano commetini a mezza voce: esattamente come prescrive il vademecum di Forza Italia per i dibattiti televisivi con l’opposizione.
Sì, è poco sportivo, ma chi se ne frega: che bello vedere il centro-destra squagliarsi come neve al sole! Dopo 17 anni di demagogia, volgarità, politica piazzaiuola, e sempre quel vezzo di tirarsela sulla propria unità di spirito in opposizione all’Armata Brancaleone che c’è all’altra sponda.
D’altra parte, sono stati loro a inventare la politica-curva-ultras.
Quindi non mi faccio nessuno scrupolo: PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!
domenica 11 novembre 2007
Sono nate le Edizioni Trabant
è con sommo orgoglio che annunciamo la nascita di un nuovo soggetto (?) editoriale (??): le Edizioni Trabant, a cura del sottoscritto e di Courtial, un’altra persona altrettanto folle.
Nel panorama editoriale italiano, in cui le aziende nascono e muoiono come funghi ed escono in media 120 titoli nuovi al giorno, si sentiva il bisogno di un’altra casa editrice?
Ma certo! Andatevi a sfogliare l’ennesima versione illustrata del Codice da Vinci e capirete il perché…
E poi le Edizioni Trabant si distinguono per un semplice fatto: sono solo una casa editrice virtuale e non stampano i propri libri (almeno per il momento…). Sul sito ufficiale www.edizionitrabant.it potrete scaricare gratuitamente la versione digitale delle opere, e poi farne ciò che volete: stampatele, leggetele a video, copiatele e fatele circolare: noi ce ne laviamo le mani.
E come se non bastasse, all’interno del sito trovate Il Refuso, blog letterario aperto alla collaborazione di tutti, per discutere di libri, letteratura, editoria e quant’altro dall’umile punto di vista dei lettori comuni.
Sì, ma cosa trovo nel catalogo delle ET?
Tanto per cominciare, “Pillole per la memoria”, collana di testi storici, memoriali, autobiografie, classici poco conosciuti etc.
Si parte con:
- Giuseppe Buttà, “Un viaggio da Boccadifalco a Gaeta”: la spedizione di Garibaldi raccontata dal punto di vista degli sconfitti, dalla penna di un cappellano militare dell’Esercito Borbonico.
- Vittorio Alfieri, “Il Misogallo”: la più scomoda e per questo poco considerata opera di Alfieri; una critica ferocissima della Rivoluzione Francese.
Oltretutto, chi vi parla non solo ha sudato parola per parola su queste nuove edizioni, ma ha anche scritto la prefazione…
Ma tante altre opere vi aspettano in futuro, e collane nuove, e (forse forse) inediti.
Insomma, basta autocelebrazioni.
Visitate il sito e basta.
E siate Trabant-positivi.
Altrimenti vi denunciamo alla Stasi…