Bah. Sarà anche che sono un inguaribile romantico, ma a me ‘sta storia della nuova compagnia di trasporto su treno dispiace.
Non perché temo che non sia efficiente. Anzi. Per il motivo opposto. Sono convinto che saranno veloci, puntuali e pulitissimi. Ma allora che fine farà Trenitalia?
Spazzata via dalla modernità avanzante.
Che ne sarà del capotreno che ti annuncia un ritardo di 29,59 minuti (avete capito perché...) ? Dei cuccettisti napoletani che si fermano a scherzare con te e fanno gli scemi con le ragazze? Della presa elettrica che non funziona, il riscaldamento eccessivo, e quei tavolini fini, tanto stretti al punto che mi immaginavo un embolo?
Dopo otto ore così il passeggero sfinito immancabilmente attaccava bottone col vicino lamentandosi del servizio Trenitalia. E così fioccavano le amicizie. So di gente che si è sposata in questo modo. Grazie a un ritardo di 40 minuti.
Per non parlare di quelle carrozze notte vecchie di decenni, con il w.c. chiamata ancora “ritirata” e tutto quel linoleum che sembra di stare nella Germania dell’Est. Pura poesia. Poesia con le cimici, ma poesia.
Questa NTV, invece, me la immagino come un salotto esclusivo in cui controllori in livrea servono alcolici con lo stesso finto sorriso degli steward d’aereo.
Vinceranno loro.
E un giorno ci ricorderemo delle Ferrovie dello Stato come ci ricordiamo dei telefoni grigi a rotella, del mangiadischi arancione e del caro, vecchio addetto al passaggio al livello che ogni 5 minuti deve uscire di casa a girare una manovella.
Adieu.
giovedì 17 luglio 2008
Addio Trenitalia?
sabato 12 luglio 2008
E' morto Gianfranco Funari
Ci mancherai.
giovedì 10 luglio 2008
Ingrid Betancourt: "Ho adorato la testata di Zidane"
mercoledì 9 luglio 2008
Messa laica a Piazza Navona
Ormai è chiaro: non solo - come dice Grillo - esiste l’asse Berlusconi-Veltroni: quello che cui siamo davanti è una mostruosa alleanza Berlusconi-Di Pietro-Beppe Grillo-Marco Travaglio-Furio Colombo e chi più ne ha più ne metta.
Tutti d’accordo segretamente con un solo scopo: fare spettacolo e possibilmente una barca di soldi.
Sembra di assistere a un gigantesco reality show. Per essere più precisi, una replica, visto che il deja-vu riporta al 2001-2006. Le leggi ad personam, i girotondi, le piazze infuocate. Troppo già visto per essere casuale.
D’altra parte, tutta questa gente dove ca... stava ad aprile, quando i giochi contavano per davvero? Silenzio. Erano troppo impegnati nella campagna elettorale contro il Partito Democratico.
Secondo me hanno votato tutti per il Popolo della Libertà.
Ma rifletteteci. In realtà queste persone a Berlusconi dovrebbero fargli un monumento. Ma dove starebbero, se non ci fosse il Cavaliere?
Marco Travaglio scriverebbe pezzi di cronaca nera per la quindicesima pagina, Beppe Grillo non avrebbe raddoppiato il fatturato, Sabina Guzzanti non si potrebbe atteggiare a maitre à penser e sarebbe ancora a fare l’imitazione di Moana Pozzi, Antonio Di Pietro? Di Pietro chi? Ah sì, l’ex magistrato che ha lasciato la toga quando è caduto a sua volta vittima di sospetti strani...
Per non parlare di quelli che sono riusciti addirittura a risuscitare dal sonno dei giusti. Ma chi è quella faccia? To’! Diliberto! E noi che lo davamo emigrato in Zaire... E finire con gli intellettuali militanti che si mettono da bravi in fila a elemosinare la loro parte di visibilità.
Il vero miracolo di Berlusconi è che riesce a dare lavoro anche a quelli che non assume.
E così la grande Industria dell’Indignazione ha celebrato il suo rito (erano in vendita gadget questa volta? Ah sì, le magliettine dell’Italia dei Valori). La folla ha trovato soddisfazione nell’ascoltare le ingiurie più fantasiose verso chiunque, anche quelli che non c’entravano con il tema della serata (il Papa - per dirla in dipietrese - che c’azzeccava?), poi si riarrotolano gli striscioni e si torna a casa stanchi ma paghi di aver trovato un responsabile della propria infelicità.
Giusto protestare, giustissimo: i motivi non mancano. Ma non vi siete stufati di vedere lì sempre le solite facce? Con quella supponenza in viso di chi detiene il copyright della democrazia. Con sempre il libro, il disco o lo spettacolo teatrale da promuovere. Una volta a fare certe battaglie ci sarebbero stati Turati, Villari, Colajanni. Se penso che oggi ci sono la Guzzanti e Di Pietro mi viene da piangere.
Per tacere di quel... quel... diciamo ingenuo - per evitare denunce - di Moni Ovadia che si presenta a blaterare di fascismo e fare paragoni con il 1922. Ma davvero vogliamo continuare a prenderci in giro così? Non hanno ragione nel Pd a dire che sono regali belli e buoni alla maggioranza?
Infatti a sera si parla di tutt’altro e nelle sedi dove si decide sul serio niente cambia.
Proprio niente?
Be’, dopo la manifestazione di Piazza Navona il governo ha cominciato a scricchiolare ed è lì lì per cadere.
Ma non quello di Berlusconi. Quello ombra di Walter Veltroni.
Non sarà mica che era lui il vero obiettivo della manifestazione?
lunedì 7 luglio 2008
Gli uomini dagli occhi vicini ci invaderanno?
So che mi darete del pazzo. Sono pronto a correre il rischio. Ma c’è un pericolo che incombe su tutto il paese e se faremo l’errore di sottovalutarlo andremo incontro alla catastrofe: gli uomini dagli occhi vicini sono fra di noi.
Non ce ne accorgiamo perché siamo distratti. Eppure già da tempo ci sono tutti i segnali per riconoscere che siamo vittime di una invasione. Da dove vengano non lo so. Sono alieni? Chi lo sa. Ma sono sempre di più e stanno occupando i posti chiave del potere.
Tutto è cominciato quando ha scalato le vette della carriera televisiva questo giovane conduttore.
Lì per lì pochi hanno fatto caso alla straordinaria vicinanza dei suoi occhi. Magari i più hanno pensato che fosse una malformazione congenita ma isolata. E invece no.
Il conduttore deve essere stato una sorta di avanscoperta, dopo il quale nel giro di pochi anni decine di uomini dagli occhi vicini hanno invaso il nostro paese, con un’impennata spaventosa negli ultimi mesi.
Ho cominciato a notare qualcosa di strano quando a febbraio il Festival di Sanremo è stato vinto da un semisconosciuto che, oltre ad avere un nome ridicolo, presentava il seguente volto:
Poteva essere un caso anche questo. Però due mesi più tardi, con un risultato inaspettato, veniva eletto sindaco di Roma un uomo dai globi oculari straordinariamente prossimi:
E qui ho incominciato a nutrire qualche sospetto. Confermato subito quando a giugno nella partita decisiva dell’Europeo il ct Donadoni ha deciso all’improvviso di mandare in campo questo giocatore:
Allora non ho avuto più dubbi: siamo vittime di un’invasione.
Cosa vogliono gli uomini dagli occhi vicini? Difficile dirlo. Da dove vengono? Impossibile da sapere con precisione. Sono pericolosi?
La risposta è: sì. Abbiamo buone ragioni per credere che gli occhi vicini siano contagiosi. E lo abbiamo notato osservando da vicino alcuni personaggi famosi.
Da un nostro studio effettuato confrontando fotografie di anni diversi, siamo infatti giunti alla sconcertante conclusione che gli occhi del presidente Berlusconi si stanno progressivamente avvicinando.
Secondo i calcoli del nostro computer, infatti, entro un paio di anni il volto del premier dovrebbe essere così:
E quello che succede a lui potrebbe succedere anche a chi vi è intorno!
Vegliate! Questa sera, quando tornate a casa, fate una carezza al vostro bambino e già che ci siete controllate se per caso gli occhi non vi sembrano più vicini di ieri. Fate lo stesso con vostra moglie, i vostri colleghi, il giornalaio, con chiunque.
Gli uomini dagli occhi vicini sono tra noi! E aumentano di giorno in giorno!
giovedì 3 luglio 2008
Lettera aperta
Ricevo da un lettore affezionato e volentieri pubblico.
“Caro Zeni,
sono profondamente turbato dalla piega che sta prendendo la politica italiana negli ultimi giorni. L’acceso dibattito su questioni essenziali per il funzionamento di una repubblica, e particolarmente sui temi della giustizia, mi fanno prevedere foschi scenari per il futuro della democrazia nel vostro paese.
Non solo mi turba il contenuto delle leggi e dei decreti proposti dall’attuale governo - che limiteranno fortemente l’attività della magistratura con una sorta di amnistia di fatto per determinati reati; ciò che mi colpisce è l’autoritarismo con cui il governo pretende di far passare questi provvedimenti, scavalcando le legittime competenze delle Camere e del Presidente della Repubblica.
Mi auguro che le cose vadano meglio in futuro. Altrimenti il mio parere è che la comunità internazionale non possa più chiudere gli occhi davanti agli eventi scandalosi che vede ogni giorno accadere in Italia.
La democrazia è un bene dell’umanità intera, e credo che i governi di tutto il mondo debbano vegliare affinché sia difesa e tutelata.
Cordiali saluti,
Robert Mugabe
Presidente dello Zimbabwe”