sabato 15 settembre 2007

Le fiabe della buona notte di Zeni



Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Stai sporcando l’acqua che bevo!”.
L’agnello rispose: “Ma se sto più in basso!”
Al che il lupo: “Ehm... uh... io... ecco... devo andare.”

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Non per essere insistente, ma credo proprio che tu stia sporcando l’acqua che bevo.”
L’agnello rispose: “Ma se non stai bevendo!”
Il lupo finse di aver dimenticato a casa il portafogli.

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Insomma, piantala di sporcare la mia acqua o io...”
“Guarda che non ho riserve petrolifere.”
“Oh. Scusa, allora.”

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Tutto sommato, non mi sembra assurdo che tu, benché più in basso, possa comunque sporcare la mia acqua”
Disse l’agnello: “E già, a ‘sto punto Archimede era un idiota, Newton non capiva un tubo, buttiamo nel cesso duemila anni di progresso della fisica e siamo tutti più contenti!”
Il lupo si allontanò.

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Mi dici perché sporchi l’acqua che bevo?”
L’agnello rispose: “Beeeee”.
Il lupo non trovò da controbattere.

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Dobbiamo trovare una soluzione diplomatica a questo problema dell’acqua.”
“Non so, ci pensi tu a chiamare D’Alema per organizzare una Conferenza di Pace?”
Il lupo, che mal digeriva il sarcasmo, abbozzò.

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Guarda, per colpa tua l’acqua ha un saporaccio e...”
“E UN PO’ DI SILENZIO, CAZZO!”
Il lupo tacque.

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Facciamo a cambio, così non mi sporchi più l’acqua”
“Okay” disse l’agnello.
Si scambiarono di posto.
Disse l’agnello: “La pianti di sporcare l’acqua che bevo?”
Rispose il lupo: “Ma se sto più in basso!”
E l’agnello: “A-ah!”

Un agnello beveva a un ruscello. Più in alto c’era un lupo.
Il lupo disse all’agnello: “Guarda, sono sicuro che quest’acqua sa di pecora. Giuro che non ti faccio nulla, ma spiegami come ci riesci!”
“Giammai. Mi porterò il segreto nella tomba.”
Al che il lupo, irritato, balzò sull’agnello e lo mangiò in un sol boccone, avvertendo notevoli rassomiglianze con il sapore dell’acqua.

La fiaba dimostra che al mondo esistono i malvagi, e però è vero anche che certe persone se la vanno a cercare.

(Il giorno dopo tutti i mezzi di informazione stigmatizzavano il lupo e sostenevano l’innocenza dell’agnello. Il lupo affidò la propria difesa all’avv. Taormina, il quale dichiarò che presto avrebbe rivelato al mondo il vero colpevole dell’inquinamento dell’acqua; poi, prima di rivelarlo, rimise l’incarico. Il lupo venne assolto per insufficienza di prove.
Anni dopo un giornalista inglese, ospite a Voyager su RaiDue, presentò un libro in cui sosteneva che l’agnello fosse in possesso di un sistema innovativo per sporcare l’acqua pur stando in basso; ma, dato che la spiegazione includeva gli alieni, Rennes-le-Chateux, la serie di Fibonacci e il Chubacrapas, non venne creduto.)

1 commento:

Redazione ha detto...

raccontare questa favola ad un bimbo? Sperando che si addormenti poi? Naaaaaaa...