“È arrivato il pacco!”
Diavolo, quello che aspetto io ancora deve farsi vedere, e intanto è giunto a destinazione quello per gli altri.
“E com’è, com’è?”
“Bello! Sembra vero!”
“Forse perché è vero!”
“C’è anche la macchina in copertina!”
“Dimmi un po’, la carta?”
“Sembra normale, porosa… abbastanza spessa…”
“Per caso scricchiola quando lo apri, come gli allegati ai quotidiani?”
“No, non mi sembra… no, no…”
“Senti, fa’ una cosa. Fotografalo e mandami le foto… non sto nella pelle”
Ma il giorno dopo arriva anche il nostro pacco.
Il “Viaggio da Boccadifalco a Gaeta” di Giuseppe Buttà si è finalmente concretizzato in un volume vero.
Dopo mesi di lavoro, dopo essermelo ricopiato parola per parola in biblioteca, e poi controllato ogni singola virgola (e chissà quanti refusi ancora restano… ogni tanto ne trovo qualcuno): mentre a luglio la gente iniziava ad andare al mare e pianificare le vacanze, e io la mia vacanza me la facevo a Gaeta, e nel 1861.
Che dirvi. Libri per gli altri ne ho già fatti, ed era comunque emozionante avercelo alla fine tra le mani, pure se era un noiosissimo indirizzario di associazioni. Ma averne uno che hai desiderato così tanto…
D’accordo, le Edizioni Trabant trattano ebook, ma volete mettere avercelo di carta?
La maggior parte le daremo in giro per farci pubblicità. Biblioteche, università, quante potremo permetterci con i nostri mezzi limitati.
Ma una è per me.
Individualista fino all’ultimo: il più bel regalo di Natale me lo sono fatto da solo.
E con questo buone feste a tutti.