domenica 30 settembre 2007

È arrivato Masaniello

Adesso che il clima sembra aver concesso un secondo di pausa, posso anch’io pronunciarmi su Beppe Grillo, il V-Day, i grillini o come diavolo si chiamano.

Parlerò per metafora letteraria, e scusate se come al solito sono pedante, ma se qualcun altro ha già inquadrato la chiave del problema - e lo ha fatto non ieri, ma duemila anni fa - vale la pena di rendergli onore.

Avete mai letto i Cavalieri di Aristofane? Nooooo?!!! Male, leggetelo. In ogni caso eccone un compendio.
I protagonisti sono due schiavi al servizio di Demos, che personifica il Popolo. Il loro problema è che Demos ha un altro schiavo, chiamato Paflagone (metafora del capo di stato), servo conciapelle che di fatto si comporta come se fosse lui il padrone: lo blandisce con mille adulazioni, gli fa un sacco di promesse, e avendolo ormai conquistato gli fa fare tutto quello che vuole lui. I due cercano una soluzione per liberare il Popolo dalla tirannia del suo schiavo-governante e alla fine, complice un demenziale oracolo divino, la trovano: contrapporgli un altro schiavo che ne prenda il posto. Il degno avversario è individuato nell’unica persona sufficientemente di bassa estrazione per tenere testa a un ciabattino: un salsicciaio. Il quale salsicciaio entra in competizione con Paflagone (leggi: si presenta alle elezioni) e infine riesce a prendere il suo posto nel cuore di Popolo.
Come? Usando le sue stesse armi. L’unico modo per mandare a casa il demagogo è essere ancora più demagogo di lui: fare promesse più esagerate, falsità più bugiarde, adulare il Popolo ancora di più.
Morale della favola: capitela da soli.

Insomma, la classe politica italiana fa schifo, i partiti sono una carnevalata, siamo costantemente presi in giro. Ma la ricetta può essere grandi adunate pubbliche di gente inferocita che manda affanculo tutti quelli che gli capitano a tiro?
All’indomani del V-Day, chiunque osasse anche pacatamente contraddire il signor Grillo veniva pubblicamente insultato da lui o dai suoi seguaci. Gianni Riotta? Servo del potere! Eugenio Scalfari? Vecchio sarcofago incartapecorito! Michele Serra? Neanche ricordo più cosa ha dovuto subire. Personalmente mi inquietano queste trascinanti emozioni collettive; la storia ci ha insegnato che ci vuol niente a passare dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo alla ghigliottina.

Non vedo in fondo grosse differenze tra il grillismo e il berlusconismo. Togliete il milione di posti di lavoro o l’abolizione dell’Ici e metteteci il sogno di un parlamento di ventenni incensurati; togliete la musichetta di Forza Italia e sostituiteci qualche “vaffanculo”, “testa di cazzo” e simili squisitezze; al posto del Tg4 ci piazzate un sito internet e voilà: il nuovo miracolo italiano si profila all’orizzonte.

La chiamano antipolitica. Ma quale antipolitica? Grillo è politica dalla testa ai piedi. Vedi come gli piacciono le adunate oceaniche, gli slogan, la mobilitazione delle masse, la demonizzazione del Nemico; come si inebria a scuotere gli animi, quanto preferisce sollevare risentimento, scaldare il clima e poi sottrarsi puntualmente a ogni richiesta di dibattito pubblico.

D’altra parte non c’è bisogno di dibattito, quando si è instaurato (come si diceva negli anni ’30) il “contatto diretto tra il Capo e il Popolo”.
Ma gli italiani sono così. Mai sia rimboccarsi le maniche per cambiare le cose, ogni giorno, con pazienza, mattone su mattone. Si resta sempre in attesa che si manifesti l’Uomo della Provvidenza.

Vogliamo mandare a casa i conciapelle?
Benissimo. Sotto coi salsicciai.


p.s. sono preparato ai rischi che si corrono quando si osa criticare una certa persona; quindi prevengo la civilissima risposta che mi attende e già da ora rispondo: affanculo ci vai tu, tua madre, tua sorella e tutti li mortacci tuoi fino alla quarta generazione, messi per lungo e per largo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vaffanculo Zeni.

Beppe Grillo.

Redazione ha detto...

Ottima analisi. Concordo con te. Ma allora scusa: prendi il tuo fagotto e vieni con me in Gallia, ti garba l'idea?

Anonimo ha detto...

non lo so.. in parte sono d'accordo in parte no... è vero che in Italia siamo il popolo dei tumulti e mai delle rivoluzioni però... Masaniello non mi piace ma 'adoro'' la moglie, che davanti alla regina di Napoli, in mezzo a tutta la corte ed ai saloni d'onore, senza scomporsi disse: "SIggnò non vi preoccupate... voi siete e sarete sempre 'a reggina delle signore ed io sono 'a reggina rè pisciaiole ... :-)

Redazione ha detto...

Zeni riguardo al mio ultimo post:la tua ironia dissacrante e pungente, sai dove te la puoi "ficcare"?????
grrrr