mercoledì 24 ottobre 2007

Posta prioritaria (atto unico)


Corinto, anno 53 d.C.
La scena è ambientata nel cortile interno di una abitazione, con l’impluvium al centro e il colonnato intorno. Sulla parete di fondo è disegnato un gigantesco pesce.

(voci fuori scena)

- Tump! Tump!
- Chi è?
- Posta!
- Buongiorno.
- ‘Ngiorno.
- C’è da firmare?
- No, nulla. Arrivederci.
- Grazie, buona giornata!

(un uomo in tunica entra nel cortile con delle buste da lettera in mano; un altro arriva dalla parte opposta)
- Ragazzi, è arrivata la posta!
- Qualcosa di interessante?
- Fammi vedere... pubblicità... il gas... questo è il Club del Libro per te... questo? ah, come al solito hanno sbagliato e ci hanno mandato la guida tv di Sky... toccherà avvertirli che non siamo abbonati... pubblicità... oh no!
- Cosa?
- Guarda un po’ questa lettera.
- Ancora lui?
- Già.
- E che due palle... ma è un grafomane, non se ne può più! Che vorrà ancora da noi?
- Gente, riunione! Ci ha scritto di nuovo!
(dalle stanze accanto provengono mugugni e lamentele; poi pian piano arriva una decina di persone)
- Che vuole ancora?
- Non lo so, non l’ho ancora aperta...
- E spicciati, dai, così ci leviamo ‘sto dente...
- Ma non potremmo cestinarle? Poi gli diciamo che non c’è mai arrivata... diamo la colpa alla posta dei Romani...
- See, così poi quello ce le rispedisce tutte quante! Sai quanto è ostinato, no?
- Dovevamo dare retta ai Tessalonicesi. Quell’idea di una raccolta firme per farlo smettere.
- Sì, ma dovevamo essere tutti d’accordo. Invece si sono messi in mezzo gli Efesini a fare storie, che non era corretto o che so io. Si vede che a loro piace doversi sorbire di continuo questa sbobba.
- Be’, dai, apri... leggiamola e amen.
- (tutti in coro) Amen!
- Allora... “Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo, per volontà di Dio etc. etc... ringrazio il mio Dio per voi, a motivo della gloria che vi è stata data etc. etc...” vabbé, fin qui le solite pappardelle. Sapete che ci mette due pagine per arrivare al dunque.
- Non potrebbe scrivere semplicemente: Cari Corinzi, come va?
- Lasciami continuare. Prima finiamo meglio è. “Vi esorto, pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perchè non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d’intenti”.
- Giusto!
- Ha ragione! Dobbiamo rimanere uniti!
- Forse stavolta è una buona lettera!
- “Anch’io, o fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parole o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questo crocifisso”.
- Ehi, che è successo? E’ diventato modesto?
- Questo sì che sarebbe un miracolo!
- Mi sa che stavolta la scampiamo!
- “Se qualcuno di voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente... ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio... non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore...”
- Giusto!
- Ben detto!
- Lo diceva anche Lui: non giudicate e non sarete giudicati.
- Sia lodato Iddio! Quell’uomo è rinsavito!
- Aspetta a dirlo... senti un po’ qua: “Come se io non dovessi più venire da voi alcuni hanno preso a gonfiarsi d’orgoglio. Ma verrò presto, se piacerà al Signore, e mi renderò conto allora non già delle parole di quelli gonfi di orgoglio, ma di ciò che sanno veramente fare... Che volete? Debbo venire a voi con il bastone, o con amore e spirito di dolcezza?”
- Ma che fa, ci minaccia?
- Ci vuole menare, ci vuole!
- Questo è niente: “Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi... di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme...”
- Ammazza, e meno male che nessuno doveva giudicare!
- Ma il Signore non andava a pranzo con le mignotte?
- Vaglielo a spiegare tu. Questo qui fa e disfa la Parola come gli pare...
- Oddio!!!
- Che succede?
- Non ci posso credere!
- Che hai letto?
- No, ragazzi, questa è grossa.
- Leggi, avanti! Non tenerci sulle spine!
- Reggetevi: “Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l’uomo non toccare donna”.
- (tutti in coro) EEEEEEEEEEEEEH?!!!

(seguono alcuni secondi di silenzio)

- Ma dài! E’ assurdo!
- No no, c’è scritto proprio così.
- Da’ un po’ qua, va’, fammi vedere... non sai manco leggere... santiddio, è vero!
- Magari è un errore di battitura... che ne sai? voleva scrivere “è cosa buona toccare donna” e gli è scappato il “non”...
- Macché, senti come continua: “Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino... se ti sposi non fai peccato... tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele... Questo però vi dico per concessione, non per comando: vorrei che tutti fossero come me...”
- Grazie al c...uhm! Lui non ci tromba e non ci deve trombare nessuno! Parla come una vecchia zitella!
- No, gente, qui siamo alla follia. Adesso basta.
- La misura è colma.
- Cosa buona non toccare donna, ma stiamo scherzando?
- Certa gente non si dovrebbe mai convertire!
- Che puoi pretendere da uno che ha le allucinazioni?
- Guarda, io quasi lo preferivo quando ci perseguitava!
- La risposta è una sola, fratelli: SCISMA!
- Ben detto! SCISMA! SCISMA!

Escono di scena cantando in coro “Boys don’t cry” dei Cure.


E così nacque la Chiesa Ortodossa. Forse.


(il post è finito, andate in pace, aaamen)