martedì 26 febbraio 2008
lunedì 25 febbraio 2008
Desaparecido
mercoledì 20 febbraio 2008
Rassegna stampa politica
Venerdì Gesù Cristo scioglierà la sua riserva se sostenere la candidatura di Walter Veltroni o correre da solo. Ma già infuriano le polemiche da parte dell’ala cattolica del Partito Democratico. “Se accoglieranno nella nostra lista quell’anticlericale” ha dichiarato l’onorevole Binetti “sarà scissione”.
Clemente Mastella ha deciso: l’Udeur si presenterà assieme al Popolo della Libertà di Berlusconi e Fini. Le due parti si sono accordate per un contratto di collaborazione occasionale della durata di tre mesi, con forti possibilità di assunzione a tempo indeterminato perché l’azienda è giovane, in espansione e cerca giovani motivati ambosessi e autonumiti. Il compenso sarà di 350 euro mensili, più provvigioni.
Si ravviva il dibattito interno alla sinistra sui grandi problemi del paese. L’onorevole Turigliatto dela Sinistra Critica ha fatto sapere che non darà il suo appoggio alla Sinistra Arcobaleno finché non sarà presa una posizione chiara e definita riguardo a Roland Barthes e alla critica strutturalista. Alfonso Pecoraro Scanio spinge invece per accentuare le politiche ambientali nel programma di governo: oggi verrà presentato il progetto per una legge che vieti alle mucche di espletare i propri bisogni. “La merda di mucca rappresenta una minaccia spaventosa per la qualità dell’atmosfera - ha dichiarato l’ex ministro - perciò impediremo a qualunque bovino di espellere i propri bisogni se non sarà munito di un apposito purificatore”.
“Le Epurazioni Primarie” è la nuova grande iniziativa del Popolo della Libertà. Da oggi sul sito ufficiale www.popolodellalibertà.it i sostenitori del movimento potranno decidere con il proprio voto a chi tappare la bocca in Rai dopo la conquista del governo. “È una grande iniziativa di democrazia e libertà - sostiene l’on. Sandro Bondi coordinatore di Forza Italia - La volta scorsa le epurazioni sono state decise dalla direzione di partito; questa volta invece sarà il popolo stesso degli elettori a votare democraticamente a chi togliere il diritto di parola”. Fra i primi cinquanta partecipanti verrà estratta un’abolizione dell’Ici sulla seconda casa.
“Castrazione chimica per i pedofili”: questa la proposta di Gianfranco Fini in seguito ai recenti fatti di cronaca. Grande soddisfazione all’interno della segreteria del Partito Democratico. “Il voto dei pedofili ci assicurerà un buon 0,0005%” ha dichiarato Piero Fassino.
Secondo il sondaggio allegato al post, allo stato attuale io Zeni sono dato al 35%, il Popolo della Libertà al 20% e il Partito Democratico al 18,5%. E guai a chi insinua che non sono dati attendibili. Con quello che mi sono costati…
lunedì 18 febbraio 2008
L'isola de li Mortacci
Oggi parliamo di uno scrittore formidabile: Valerio Massimo Manfredi.
Sì, l’archeologo. Sì, il conduttore televisivo. Sì, il brizzolato dallo sguardo ammaliante.
Sarei ben felice di recensirvi la sua ultima fatica. La verità è che non ho una lira.
Ma ho un coinquilino generoso, il quale tempo fa, vedendomi in crisi d’astinenza da lettura, mi ha gentilmente messo a disposizione i suoi libri. E a caval donato non si guarda in bocca, specie se stai a rota: Michael Crichton (quello dei lucertoloni giganti), Valerio Evangelisti (uno che è più realistico il medioevo Playmobil), Dan Brown e, appunto, Manfredi.
Ora, a me Manfredi Nino non ha mai fatto ridere particolarmente.
Manfredi Valerio, invece, è uno spasso. Credetemi.
Si trattava de “L’Isola dei Morti”. Un romanzo stupefacente. Intendo dire, è stupefacente come qualcosa del genere sia potuto venir fuori dalla tastiera di un computer, essere girato in lettura a un redattore, passare due giri di bozze e ricevere il “visto si stampi” senza che nessuno abbia sollevato la benché minima obiezione.
Siamo nel terreno del thriller archeologico (il Codice Da Vinci, per capirci), anche se Manfredi vi si cimenta già da diversi anni. Thriller archeologico vuol dire una storia in cui alcuni studiosi, anziché essere dei barbosi che passano la vita a indagare questioni che non interessano nessuno, si trovano invischiati in qualche scoperta formidabile che potrebbe far riscrivere i libri di storia. Naturalmente devono fare i conti con qualche cattivo che non vuole che la verità venga a galla, o la vuole tutta per sé, o la vuole sfruttare per il proprio potere personale o che so io.
Trama: nella laguna di Venezia viene alla luce il relitto di una nave del XIV secolo, avvolta dal fango e dal mistero. A finanziare lo scavo sono dei misteriosi inglesi, che misteriosamente trafugano una misteriosa pergamena. Gli archeologi, incuriositi dalle misteriose circostanze, si improvvisano detective e cercano di venire a capo del mistero. Ne verranno fuori una serie di misteriose scoperte.
(Tra l’altro uno di questi inglesi si chiama Liddel-Scott, come il vocabolario di greco antico, e questa è forse l’unica trovata geniale. Sarebbe bello un romanzo in cui tutti i personaggi si chiamano come vocabolari: Castiglioni Mariotti, Zingarelli, Calonghi, Rocci, Ragazzini etc.)
Ciò che contraddistingue maggiormente il romanzo non è però il mistero, ma la fretta. Sembra che l’autore l’abbia scritto in preda a un attacco di dissenteria, e non lo diciamo per ingiuriarne i risultati, ma per sottolineare che aveva una tremenda voglia di finire al più presto. Il volume è esilissimo, neanche cento pagine. Per condensare una storia del genere in così angusto spazio, non c’era altra scelta che tagliare via molti passaggi narrativi che solitamente sono indispensabili.
Diceva Chechov che a teatro, se un personaggio compra una pistola nel primo atto, nel secondo deve sparare. Manfredi ha mandato in pensione questo vecchiume: perché farlo, quando il personaggio può estrarre la pistola dal nulla?
Qui tutto è improvviso, improbabile: c’è bisogno che gli archeologi spiino gli inglesi? Improvvisamente si scopre che uno di loro si diletta a tal punto di elettronica da essere in grado di costruire un sofisticato microfono direzionale a forma di bottone. La registrazione effettuata è in dialetto veneziano del ‘300? Casualmente il protagonista conosce uno studioso in grado di capire perfettamente quella lingua. Nessuno comprende a cosa alluda quel testo? Bene, il protagonista sfodera in quattro e quattr’otto una teoria assurda e senza fondamento.
Risoluzione che noi - bastardi dentro - adesso vi sveleremo, così vi togliamo il gusto di leggere ‘sta cazzata. Bene, gli elementi che gli archeologi hanno a disposizione sono:
- la nave è stata affondata apposta
- il capitano ha scritto una breve memoria in cui afferma di avervi nascosto qualcosa di prezioso
- in tale memoria è citato vagamente un passo dantesco.
Su due piedi il protagonista ne deduce quanto segue: il carico misterioso è il manoscritto autografo della Divina Commedia, che è stato trafugato e tenuto nascosto, probabilmente perché era differente dalla versione che leggiamo oggi e poteva contenere anche alcuni elementi iniziatici, magari legati ai Templari e all’eresia gnostica. Potrei sbagliarmi, ma io ci avrei aggiunto anche un intervento alieno.
Non so, ditemi voi. Se trovo una pigna per terra, mi sento autorizzato a ipotizzare che sia stata depositata da un nano albino di nome Frillicchiu, o non dovrei magari considerare anche altre ipotesi più plausibili? Ma non è così che ci si muove nel magico mondo dei thriller archeologici.
Che devo dirvi. Mi tocca fare una palinodia: al confronto, Dan Brown merita il premio nobel.
In ogni caso ultimamente il Nostro più che ai thriller archeologici si dedica a romanzi storico-avventurosi. Prende cioè gli eventi della storia greco-romana e ne trae delle puntate di Walker Texas Ranger.
Vabbé - direte voi - ma non è la stessa cosa che faceva Dumas?
E Dumas mi bacia il culo, dico io.
Ho sempre odiato quel fessacchiotto di D’Artagnan…
p.s. sì sono snob
pp.ss. chi se ne frega, butto via quella stronzata e mi rimetto a leggere Céline
ppp.sss. non è vero, ho subito attaccato a leggere un altro romanzo di Manfredi. Sono troppo divertenti queste sceneggiature di film mancate. Sento che sto diventando dipendente dai suoi libri: vi farò sapere...
martedì 12 febbraio 2008
10 modi per capire che vostro figlio di diciotto anni è stato sostituito da un clone alieno con il compito di studiare la civiltà umana
1) è verde
2) vedete assieme una replica di “Indipendence Day” e lui parteggia per gli alieni
3) una sera si porta un’amichetta in camera; lui ne esce, lei no
4) sabato sera vi chiede l’auto, ma poi passa l’intera notte in garage a smontarla e rimontarla pezzo per pezzo
5) al primo boccone della lasagna domenicale, osserva compiaciuto che ha un Dna interessante
6) parlando di politica, dice che appena avrà il diritto di voto sosterrà la Nuova Dc di Rotondi - Per le Autonomie
7) dalla visita medica in palestra risulta che gode di ottima salute, se non fosse per quelle strane somiglianze degli organi interni alla struttura anatomica della seppia
8) nel corso dello stesso sms utilizza due congiuntivi, quattro virgole e un’interrogativa indiretta
9) passa metà del tempo chiuso in bagno con l’Enciclopedia Britannica
10) ascoltando una sua conversazione con gli amici, lo sentite sostenere che Roberto Mancini sia una persona simpatica
domenica 10 febbraio 2008
Acronimo Veneziano
Con sommo orgoglio e un pizzico di emozione vi mostro in anteprima il mio primo cortometraggio, che sarà presentato ufficialmente fra una settimana al Festival del Giovane Cinema Noioso di Oradea.
Buona visione.