mercoledì 30 aprile 2008
Lost: anticipazioni della quinta stagione
lunedì 28 aprile 2008
Roma ha fatto la stupida stasera
venerdì 25 aprile 2008
Una truffa referendaria?
All'articolo 28 prescrive che le firme vengano depositate non più di tre mesi dopo la loro raccolta.
All'articolo 31 però recita testualmente: "Non può essere depositata richiesta di referendum nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime."
Ricapitolando, in questo periodo la legge impedisce di raccogliere firme per un referendum, in quanto non sono passati sei mesi dalla convocazione dei comizi elettorali e quando saranno passati le firme avranno più di tre mesi.
Cosa ha firmato allora la gente ieri al V2-Day?
Sembra strano che né Grillo, né Travaglio, né i Radicali, né alcuno fra tutti quelli che hanno dato vita all'iniziativa non conoscessero questa norma. Troppo impegnati a crocifiggere i giornalisti che non approfondiscono le notizie o nascondono parte della verità, si sono "dimenticati" di dire alla folla che le loro firme non avrebbero avuto alcun valore e il referendum sarebbe stato illegale.
O non l'avranno mica taciuto apposta? Ma che vado a pensare. Chi pensa male fa peccato, ma...
Insomma, si accettano scommesse. Quando la Corte di Cassazione si vedrà costretta a rifiutare la richiesta di referendum, stai a vedere che Grillo tornerà in piazza a gridare che lo stato fascista vuole tappare la bocca al movimento?
Dio, quell'uomo è un genio della comunicazione.
O più probabilmente lo è chi gli scrive il copione.
mercoledì 23 aprile 2008
Ahi serva Italia
lunedì 21 aprile 2008
Un esame facile facile
Ci lamentiamo spesso della scarsa preparazione dei professori italiani.
Vi racconterò un aneddoto.
Anno 1835. Luigi Settembrini, napoletano di 22 anni, si presenta all'esame di concorso per ottenere una cattedra di lettere in un liceo di Catanzaro.
I candidati sono soltanto due (e già suona strano...). Settembrini è molto teso, perché non è laureato (le sue conoscenze sono solo a livello liceale) e il suo rivale viene da un secondo posto in un altro concorso.
I membri della commissione aprono le buste con le prove scelte, che risultano essere le seguenti:
- tradurre in latino i primi dieci versi del secondo libri delll'Iliade
- commentare il brano dal punto di vista filologico
- scrivere un tema in latino sulla retorica in Cicerone
- scrivere in esametri latini una lode dell'imperatore Augusto
- comporre un'ode saffica in italiano
Settembrini tira un sospiro di sollievo: meno male! - pensa - sono capitate delle prove facili...
Così ne approfitta per farsi anche un po' lo sbruffone: il tema su Cicerone, anziché in latino, lo scrive in greco. E così fa colpo sui commissari e ottiene il posto.
Con la promessa, però, di prendersi quanto prima anche la laurea...
Al che io mi chiedo: se all'epoca un ventenne appena uscito dal liceo aveva tali capacità, cos'è che ci ha resi così svogliati, ignoranti e con una capacità di memoria ridotta di un quarto? La televisione? Il rock n' roll? Forza Italia?
Si accettano suggerimenti.
giovedì 17 aprile 2008
Boicottiamo la bella Topolona
È cominciato tutto con il gorgonzola.
All’origine c’è infatti uno dei geni pubblicitari che fanno le campagne promozionali del formaggio verde che puzza. Già in passato questi professionisti si erano distinti per finezza, quando ci avevano propinato una nota soubrette dalla scollatura indescrivibile che leccava un asparago intinto nel gorgonzola suggerendo ai telespettatori di mangiarlo con le pere.
In seguito devono aver deciso di proseguire sulla stessa strada.
Me la immagino la scena. Riunione di copywriter in una sala sciccosa della periferia di Milano, in uno di quei torracchioni di vetro e cemento (come avrebbe detto Luciano Bianciardi). Il creativo di turno, appena tornato dal master in Svizzera ma abbronzato di lampada come se fosse stato alle isole Caiman, fa il punto della situazione.
- Il nostro target ha dimostrato di avere sentiment con la strategy per il nostro brand. Quindi propongo di implementare l’incoming secondo la nostra mission e la nostra vision. Per la prossima campagna il must rimarrà lo stesso.
- Cioè?
- La figa!
(pronunciato rigorosamente con la g)
E così nel nuovo carosello pubblicitario (pardon, nel nuovo spot), un elegante cameriere in un elegante ristorante, messo davanti a un’elegante gatta morta che ordina il gorgonzola, si lasciava scappare un’elegante espressione:
- Ottima scelta, bella topolona!
Il siparietto (come già l’innovativo gioco di parole con le pere) era opportunamente tagliuzzato e propinato al telespettatore ogni santa volta che iniziava e terminava l’interruzione pubblicitaria, fino a diventare un tormentone.
E qui entra in scena il topo.
Assieme al topo irrompono le aziende che producono suonerie per i cellulari. Sempre attente a quel che succede nel mondo (purché per comprenderlo non serva saper leggere) queste decidono di sfruttare l’onda di successo della topolona per una innovativa e rivoluzionaria animazione.
La scena me l’immagino diversamente, chissà perché ambientata a Roma. Studiolo triste dalle parti di Ponte Lungo, in un condominio di 20 piani sporco di smog che nemmeno nella Korea del Nord. Tre grafici (stagisti) davanti a tre pc ascoltano le istruzioni del principale, che ha il codino e una camicia hawaiana stile Marlon Brando.
- ‘Sta pubblicità der formaggio me sta a ddà n’idea. Perché nun pijamo ‘n topo e ce famo cantà ‘na canzoncina cor doppio senso?
- Che doppio senso? (dice lo stagista con un forte accento calabrese)
- Massì! ‘Na cosa tipo topo-topa. Piji ‘na canzone che tutti conoscono ma che nun costa troppo, ‘na cazzata di quelle che annavano alla radio 3-4 anni fa, ce cambi il testo, tu me disegni ‘n topo scemo cor cellulare an mano e così sfruttamo tutti ‘sti regazzini cor vecchio trucco.
- Che trucco?
- ‘A fica!
(rigorosamente con la c)
E così il telespettatore, già sufficientemente bombardato di messaggi a sfondo sessuale dall’ora del cappuccino all’ora della camomilla, si vede propinare un insopportabile topo che fa la serenata alla sua bella. Cantando una canzone che già in origine non spiccava per profondità di pensiero (con quella rima cuore-amore), ma adesso riattata aprendo nuovi strabilianti scenari per la poesia contemporanea: non ti lascio sola / bella topolona / mamma mia quanto sei bona.
E ora il topo che parla della topolona è ovunque. Ha invaso ogni mezzo di comunicazione, tv radio rete. Sbuca nei tuoi adsense quando meno te lo aspetti. Infanga il tuo sito con la sua inquietante carica naif. È dappertutto, non te ne puoi liberare, come e peggio di Bruno Vespa.
Tutto questo non può essere casuale.
In realtà ho elementi convincenti per pensare che alla base ci sia un complotto massonico.
Ma i dettagli magari un’altra volta. Per il momento ho troppa paura di parlare.
mercoledì 16 aprile 2008
Berlusconi: « presto il nuovo governo »
La squadra sarà composta di appena 12 elementi.
Alcuni nomi saranno semplicemente conferme del passato governo, come premio agli ottimi risultati raggiunti nella legislatura 2001-2006:
- agli Esteri tornerà l’on. Frattini, già distintosi nel periodo in cui la nostra politica estera consisteva nell’essere lo zimbello dell’Europa e farci dettare l’agenda dal Pentagono; quindi si aprono scenari interessantissimi, perché essere i lacchè di Bush l’abbiamo già sperimentato, ma nell’eventualità un Berlusconi che segue come un cagnolino Obama potrebbe essere divertente…
- Maroni all’Interno, e questa scelta non mi convince del tutto; è un peccato infatti non averlo di nuovo al Lavoro, dopo averci ridotti a un popolo di stagisti non retribuiti e senza pensione; peccato, perché cos’altro avrebbe potuto fare questa volta? reintrodurre la fustigazione aziendale?
- Tremonti all’Economia, e questa è una scelta obbligata. Il simpaticissimo professore ha in mente un paio di ideuzze geniali su come risollevare il nostro paese. Che devo dirvi, vendere ai francesi la Cupola del Brunelleschi per finanziare l’abolizione dell’Irpef, dell’Irap, dell’Iva e del bollo auto. Quando questo non dovesse bastare, si può sempre ricorrere anche agli Uffizi e al Duomo di Milano. Ma perché porsi dei limiti, quando ciascuno di noi dispone di un appetitoso deretano? I greci sarebbero contentissimi…
- non è molto chiaro il ruolo che ricoprirà Umberto Bossi; se ne faceva il nome prima all’economia, poi agli interni; molto probabilmente tornerà Ministro delle Riforme Istituzionali (che a me è sempre sembrato come fare Luigi Chiatti maestro d’asilo…)
Ma la vera ghiotta novità sarà nelle nuove entrate. Uno nome su tutti: Mara Carfagna alle politiche sociali. Delusione invece per Sbirulino, che sperava di arrivare alla Pubblica Istruzione.
Quanto ai primi provvedimenti, saranno di varia natura ma spicca per urgenza la riforma della legge elettorale. Voci non confermate parlano dell’introduzione di uno sbarramento del 46,81%.
Retroattivo, si capisce…
lunedì 14 aprile 2008
Weekend elettorale
Sabato. La par condico impedisce alle televisioni di parlare di politica. I telegiornali si concentrano perciò sulle consuete stragi familiari. Niente da registrare.
Domenica. Si va al seggio. Tessera in tasca, sì. Documento l’ho portato, sì. Il cellulare, meglio lasciarlo a casa, ché stavolta controllano. In realtà c’è poca gente e nessuno controlla niente. Non ho bisogno nemmeno di fare la fila. Due signori di mezza età sono in piedi in mezzo all’aula dell’asilo. Chiedo: ci siete prima voi? No no rispondono. Forse sono alcuni Soldati della Libertà: vigilano a che non ci siano brogli. Mi chiudo in cabina. Ben istruito dalle allarmanti istruzioni delle tv, ci metto 10 minuti a tracciare con attenzione quella X: che non tracimi sul simbolo a fianco, perbacco!
Lunedì, ore 15. I primi exit poll. Sembra un risultato di stallo, di quelli che nessuno governa, si tira avanti alla bell’e meglio e fra un anno si torna al voto. Ma chi si fida ormai degli exit poll? E infatti. Arrivano le prime proiezioni. Tra mille analisi socio-politiche, un altro commento si fa strada nella testa: vaffanculo. Valeva la pena di farsi tutto ‘sto viaggio? Forse era meglio prendere un treno per la Svizzera. E restarci.
Martedì, ore 6,29 del mattino. Arrivo a Roma Termini dopo una notte in treno. A differenza dell’andata ho viaggiato sull’Intercity, con un certo disagio per la troppa modernità, tutta quella plastica e quei colori. Mi è mancato lo stile retrò dell’espresso, con quel linoleum che ti sembra di essere nella Germania dell’Est. All’edicola già trovo il segno dei nuovi tempi. Chiedo il Corriere della Sera. “No, il Corriere non è ancora arrivato. Però ti posso dare Libero e il Giornale”. NO, GRAZIE. Al bar prendo caffè e cornetto. Attorno colgo la vox populi, tutta sempre di una sola parte: come ogni volta che vince Berlusconi, si fa fatica a trovare qualcuno che ammetta di aver votato per lui. I commenti sono rassegnati, un continuo che ti aspettavi e e tanto lo sapevi e in fondo che pretendevamo. E già. Che pretendevamo. Tanto lo sapevi che alla fine vincono sempre loro. Quelli che se freghi il prossimo sei un eroe; quelli che la libertà vuol dire fare i tuoi comodi e farla franca; quelli che se la tua squadra perde dai la colpa all’arbitro.
Decido di andare a casa a cercare di recuperare il sonno perduto, e al diavolo tutto il resto.
Ma anche qui si sente già aria di cambiamento, il vento della Libertà che spira e riporta il Paese alla normalità: il barista non mi fa lo scontrino.
Che voglia festeggiare anche lui l’inizio di una Nuova Era?
martedì 8 aprile 2008
Grazie Dell'Utri
Brogli elettorali: ecco le prove
venerdì 4 aprile 2008
Rassegna stampa politica - 4
Uao. Manca ormai pochissimo alle elezioni e il cittadino indeciso (quello che fa la fortuna di Mannaimer) come il Fantozzi d’antan si riempie gli occhi di tribune elettorali.
Ora, secondo me i candidati premier si dividono in due grandi categorie.
Da una parte ci sono quelli che nutrono qualche reale o vaga speranza di vincere e quindi misurano al millimetro le parole. Provate a sentire Berlusoni e Veltroni: il loro programma consiste in frasi generiche e globalmente condivisibili, del tipo “se andremo al governo faremo qualcosa, prenderemo sicuramente dei provvedimenti, e promettiamo solennemente di nominare dei ministri”.
Poi ci sono quelli che non vincerebbero le elezioni neanche in caso di una guerra nucleare che decimi la popolazione, e allora la sparano grossa. Visto che non hanno nulla da perdere, preferiscono conquistare la stima dei propri scarsi elettori giocando la carta dei duri e puri.
Sono le tribune elettorali migliori. Quelle in cui puoi sentire proposte come uscire dall’Europa Unita e dalla Nato, abolire la proprietà privata, invadere il Vaticano, aprire il fuoco sui gommoni dei clandestini, cambiare il colore dell’acqua e fare tornare vergine Manuela Arcuri.
Giusto stasera Rai2 ci ha regalato una chicca. Uno di fila all’altro hanno parlato Roberto Fiore e Daniela Santanchè.
Cacchio, mancavano solo Dracula e Jack lo Squartatore per ricostruire in studio la galleria delle statue di cera di Madame Tussot…