lunedì 5 maggio 2008

Eva e Marco: cronaca di un esperimento



Sono sempre stato affascinato dai Cesaroni, quella serie tv in cui si celebra la romanità rappresentando Roma come un paradiso senza polvere, senza rumore né inquinamento né zingari né naziskin.

Ma più di tutti mi ero appassionato a un personaggio: Marco. Ma sì, Marco, il figlio di Amendola, quello che sogna di fare il cantautore e nonostante quel lieve difetto di pronuncia si rivela di puntata in puntata il più grande compositore di canzoni dai tempi di Schubert (o forse mi sto confondendo con i Beatles, chissà). Benché con gli amici lo abbia ribattezzato “il Bietolone”, è diventato il mio idolo.

E ancora mi di più mi sono appassionato al personaggio di Eva, la sorellastra con cui ha una complicata storia d’amore; una che - mi gioco quello che volete - soltanto nella poetica finzione potrebbe cacarsi un simile pampascione.

Potete immaginare il mio stupore quando mi hanno detto che i due avevano aperto un blog. Subito mi sono precipitato a leggere. Cacchio! mi sono detto. Sono proprio loro! E non si tratta degli attori: sono proprio i personaggi di Marco ed Eva che scrivono delle loro storie, facendo riferimento all’ultima puntata.

A dire il vero per un attimo ho avuto il sospetto che fosse tutta una finta: magari - ho pensato - Marco ed Eva nella realtà non esistono e il blog lo scrivono alcuni redattori pagati apposta. Ma mi sono dovuto ricredere quando ho letto i commenti. Persone con nomi tipo Nikoletta95 o Puffi97 salutavano Marco e gli lasciavano il proprio indirizzo email pregandolo di metterlo nei contatti msn.
No, se le cose stanno così non può essere una finzione.

Così ho deciso di lasciare anch’io un commento. Ho approfittato del fatto che Marco nell’ultimo post raccontava la sua esperienza in radio, dove ha potuto cantare in diretta una delle sue ultime composizioni.

Certo dunque di fare un gradito omaggio alla romanità tanto cara ad Amendola, il vostro Zeni alle 17,57 lasciava il seguente commento (allegato n.1):

“Ciao Marco, ho saputo che hai suonato alla radio. Ma davvero? Sticazzi!!!”






Mal me ne incolse.
Subito la severa schiera degli attempati lettori è intervenuta a censurare il mio comportamento.

Alle 20,30 una certa Kikki (allegato n.2) mi rispondeva con severità e una valanga di punti esclamativi:
x zeni……. la maleducazione non è accettata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”







Più sarcastica Mary92 che alle 8,15 mi sfidava:
"p.s zeni ha ragione kiki ke la maleducazione nn è accettata in questo blog, vorrei proprio vedere come canti tu ah ah ah… "



Rispondo volentieri:

@kikki:
sia i puntini di sospensione che i punti esclamativi possono essere al massimo tre

@Mary92:
1) dopo “zeni” devi mettere una virgola, altrimenti si capisce che Zeni ha ragione e benché sia vero suppongo che non fosse questo il senso che volevi dare alla frase
2) se vuoi sentire come canto posso anche venire a farti una serenata sotto al balcone, ma visto che potresti essere mia figlia sarebbe quasi reato
3) a proposito di età, hai 16 anni: cacchio ci fai su internet alle 8 del mattino? niente scuola?

Non c’è nulla da fare. La mia incursione nel mondo dei giovani non è andata bene, segno che l’età è davvero avanzata.

Ma soprattutto è andato male il mio tentativo esprimermi in romanesco. Chi glielo spiega che intendevo soltanto omaggiare un grande artista facendogli un complimento nella sua lingua?
La verità è che dopo tre anni a Roma ancora non ho capito bene alcune sfumature.
Tipo quando usare “sticazzi” e quando “meicojoni”.

Nel dubbio continuerò ad andare a intuito.

‘A kikki: la maleducazione non è accettata?

Sticazzi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

waw che post: me cojoni .... ;-)