giovedì 12 giugno 2008

Cresce l’attesa per Italia - Romania



Austria, Croazia, Polonia: ci avete riflettuto? La Germania è capitata nel girone con tre paesi che ha invaso nel passato. D’altra parte è un’eventualità statisticamente molto probabile: gli unici paesi mai invasi dai tedeschi sono stati la Svizzera, San Marino e (forse) il Liechtenstein.

Tutto questo pone grossi problemi alla formazione teutonica, perché ogni volta gli avversari scendono in campo leggermente avvelenati, avendo avuto almeno uno di loro un nonno o un bisnonno fucilato dai crucchi. Cosa anche questa comune a molte famiglie europee.

Dunque, ricapitolando, la Germania ha battuto la Polonia all’esordio e ha subìto legnate dai Croati alla seconda. Se tanto mi dà tanto la terza partita dovrebbe essere contro gli Stati Uniti e credo di immaginare il risultato. Ma forse sto confondendo con qualcos’altro.

Va bene, la pianto, tanto chi mi conosce sa che ho i miei motivi per avercela coi tedeschi.
Gli stessi motivi per cui ho simpatia per i polacchi, che mentre scrivo stanno conducendo 1-0 sull’Austria, cioè una delle formazioni più ridicole che abbia mai visto, con degli attaccanti che sembrano venuti fuori dalla scuola calcio di Luther Blisset.

Ma siamo sinceri: cosa ce ne può importare di Polonia-Austria a meno di 24 ore da Italia-Romania?
Parliamo dunque della partita degli azzurri.

Donadoni tiene come al solito il riserbo più assoluto sulla formazione. Per confondere di più i giornalisti questo pomeriggio ha costretto i giocatori a disputare la partitella di allenamento con un sacchetto di carta sulla faccia. Quando però il giocatore con la pettorina numero 10 dopo un fallo ha urlato “ma li mortacci de tu’ nonna!” qualcuno ha avuto qualche sospetto sulla composizione del centrocampo.

Tra l’altro la partitella, per meglio abituare i nostri nazionali al clima di domani, è stata disputata contro la rappresentativa di un vicino campo nomadi rom. L’ambasciatore romeno a Roma, che non ne può più di tutti questi luoghi comuni sul suo paese, ha prontamente convocato il ministro Frattini. Secondo indiscrezioni, si sarebbe limitato a dirgli: “Sa te duci in pisda mati, fraiere!”, frase che non è carino tradurre. Frattini, che non ha capito, ha ringraziato e oggi su “Il Giornale” si parlava di grossi passi in avanti nei rapporti tra i due paesi.

I giocatori romeni, però, hanno escluso di trovare stimoli da alcun motivo politico. “Lasciamo la politica distinta dal calcio” ha dichiarato Cristian Chivu “è ridicolo pensare che possiamo sentirci stimolati a battere l’Italia soltanto per il fatto che voi ci considerate tutti un branco di ubriaconi assassini”. Ma forse il suo era sarcasmo.

In ogni caso i nostri sono avversari tosti, che hanno la sicurezza degli outsider e sognano magari di ripetere l’impresa della Grecia di due anni fa. Il presidente romeno Traian Basescu ha già fatto sapere che in caso di vittoria organizzerà un pulmann scoperto per fare sfilare i giocatori in mezzo ai loro tifosi: si tratterà soltanto di ottenere il consenso da parte del comune di Frosinone.

In ogni caso Forza It... ehm... volevo dire... Popolo della Libertà! Cioè insomma, ci siamo capiti. Quella cosa lì.


p.s. Polonia-Austria 1-1. Gli austriaci sono riusciti a pareggiare nell’unico modo in cui potevano segnare: con un rigore dubbio a tempo scaduto.

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