Grande delusione ieri per i milioni di tifosi che hanno acceso la televisione in attesa della partita Italia-Olanda.
L’incontro, infatti, è stato rinviato dall’Uefa a data da determinarsi per motivi speciosi e poco chiari. Esattamente come accadde otto anni fa in occasione della finale Italia-Francia o nel 1988 con la semifinale Italia-Urss, la partita non è mai stata giocata.
In mancanza dell’Italia, possiamo quindi dedicarci a fare il punto della situazione sugli altri gironi.
Molto interessante la sfida di ieri pomeriggio tra Francia e Romania. Nonostante lo 0-0 finale, c’era parecchio interesse soprattutto intorno alla compagine balcanica, visto l’inaspettato primo posto nel girone di qualificazione. Grande l’entusiasmo dei tifosi romeni: l’affluenza era tale che per vedere l’incontro erano stati organizzati ben 150 pullmann nella sola Viterbo. Meno buoni i risultati di ascolto alla tv romena, dovuti al fatto che gli operai cinesi (che costituiscono ormai il 90% della popolazione di Bucarest) non capiscono il romeno.
Nel girone B ha fatto banco l’epica sfida tra Germania e Polonia. Tra i due paesi non corre infatti buon sangue, anche se non riesco a capirne il motivo. Alla fine ha vinto la Germania 2-0, galvanizzata anche dal messaggio di auguri inviato prima del fischio d’inizio dal Santo Padre Benedetto XVI. “Vi invito a dare il meglio e a rispettare l’avversario” diceva il Pontefice “La Polonia è un bellissimo posto, ci sono stato la prima volta nel settembre del ’39 e ci torno sempre volentieri”.
Delusione invece per i padroni di casa della Svizzera, sconfitti sabato per 1-0 dalla Croazia. I calorosissimi tifosi elvetici hanno espresso tutto il loro disappunto presentandosi sotto la sede della Federazione e mugugnando in contemporanea. Il pronto intervento delle forze dell’ordine ha però disperso i facinorosi.
Gioia sabato sera per il Portogallo. Milioni di tifosi hanno invaso le strade di Lisbona per festeggiare il 2-0 contro la Turchia. Erano infatti venti anni che il Portogallo non segnava due gol nella stessa partita; precisamente dalla partitella di allenamento con la primavera del Botafogo del maggio 1988 (finita 2-1 con un gol in fuorigioco e un rigore inesistente).
Il ct Scolari, infatti, alle prese con la cronica mancanza di attaccanti che affligge la sua nazionale, si era visto costretto a convocare per l’ennesima volta Nuno Gomez, strappandolo al suo nuovo lavoro di attore porno (nel ruolo dello sfigato che sta a guardare).
In verità un oracolo ha predetto che quando i pianeti si allineranno in un anno bisestile una vergine darà alla luce un centravanti portoghese. Nell’attesa del miracolo, i tifosi festeggiano il 2-0 con la Turchia.
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