mercoledì 11 giugno 2008

Torre di Babele in Svizzera-Turchia



Seconda giornata del girone A. Svizzera e Turchia, entrambe sconfitte all’esordio, si giocavano una buona fetta di speranze qualificazione. Gara molto sentita dai tifosi, e non solo per la posta in palio: persiste ancora qualche ruggine, dovuta a una rissa tra giocatori durante un incontro di qualificazioni mondiali e al fatto che la Svizzera, per politica protezionistica, continua a vietare l’importazione del kebab.

Ma siamo onesti: a parte tra le Alpi e oltre il Bosforo, nel resto del mondo di questa partita non importava niente a nessuno. Prova ne è che la Rai ha assegnato la telecronaca a Carlo Nesti e Giuseppe Dossena. Non so se mi spiego: Dossena. Uno che da calciatore, a parte aver scaldato la panchina a Spagna ’82, è ricordato soltanto per il polemico passaggio dal Torino all’Udinese. Una roba che se chiedete a Urbano Cairo neanche sa di che state parlando.

(Certo, sempre meglio di Salvatore Bagni e le sue chicche. Tipo “abbiamo battuto pochi calcio d’angoli”. Forse si stava confondendo con l’annoso dilemma pomidoro-pomodori. Lasciamo stare.)

Va bene, lo confesso: Svizzera-Turchia mi interessava talmente poco che l’ho seguita pensando ad altro. Soltanto dopo mezz’ora ho realizzato che gli svizzeri erano i rossi e i turchi i bianchi: prima pensavo che fosse il contrario. Per di più veniva giù che Dio la mandava e la praticabilità del campo era un poco meno peggio di Perugia-Juventus del 2000.

Ma quando credevo di aver capito finalmente chi era chi, è accaduto l’arcano. Infatti al 30’ circa il turco Derdiyok sfugge ai difensori, dribbla il portiere e appoggia al centro; la palla si blocca in un pantano e ne approfitta il turco Hakan Yachin, che insacca da due passi. Però la regia assegna il gol alla Svizzera. Il turco, comprensibilmente, non ha voluto festeggiare, mentre Carlo Nesti sragionava urlando: “Il pallone si è fermato sulla pozzanghera! Si è fermato sulla pozzanghera e ha detto a Yachin: buttami dentro!”.

Succedono cose strane in questo Europeo. Giorni fa la Polonia ha perso con la Germania grazie al gol di un polacco. Ieri Svezia-Grecia è stata risolta dal gol di un serbo. Oggi segna un turco ma è la Svizzera a passare in vantaggio. Bizzarrie della globalizzazione. Sarà che sono tradizionalista, ma io ero abituato a tornei dove si fronteggiavano tedeschi di nome Rumenigge e italiani di nome Rossi, polacchi di nome Zbgniew e spagnoli Butragueno. Invece adesso ti ritrovi con danesi che fanno Mbumu Mpampa e portoghesi di cognome Swarowski.

In realtà non ci sarebbe nessun problema, se non fosse che oramai nessuno festeggia più il gol. Lo segnano sempre contro la nazione dei nonni e non sta bene. Allora vedi i dieci compagni che corrono come dei pazzi e quello che ha segnato - poverino - che vorrebbe unirsi alla festa e invece fa la faccia seria e li allontana. Magari bisbigliando: “piano, ché sennò la prossima volta che torno mi fanno la pelle”.

Inizia la ripresa e dopo 10 minuti segna il turco Senturk. “E’ il 2-0” mi dico. E invece no: stavolta il turco gioca per la Turchia ed è 1-1.

La partita si ravviva, con fasi alterne in cui entrambe le squadre hanno provato a segnare. Negli ultimi minuti è venuta fuori la Svizzera, trascinata anche dal suo calorosissimo pubblico che non faceva che urlare: “Orsù! Orsù!”. L’allenatore elvetico provava anche a ridare freschezza alla sua squadra, togliendo un brasiliano e facendo entrare uno spagnolo, e pochi minuti dopo richiamando il turco Yachin per un tipo di nome Gygax, dalla nazionalità imprecisata (forse venusiano).

Ma quando i giochi sembravano ormai fatti, al secondo minuto di recupero ha segnato la Turchia su contropiede. 2-1 e fischio finale.

La Turchia con questo risultato tiene aperte le speranze di passare il turno. La vittoria è stata festeggiata dai tifosi turchi con caroselli di macchine e canti che hanno invaso le strade di Istanbul, Berlino, Copenaghen, Oslo, Stoccolma, Londra, Dublino, Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Roma, Madrid e Lisbona.
Grande delusione invece per la Svizzera, eliminata e costretta a fare le valige e tornare a casa, cioè rimanere dov’è. Gli ultras elvetici, furiosi per il risultato, all’uscita dello stadio si sono sfogati guardando storto gli avversari. Il pronto intervento delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di 15 persone, subito processate per direttissima.

Nel pomeriggio il Portogallo ha superato 3-1 una tenace Repubblica Ceca, distratta dal fatto di non avere ancora trovato un nome più semplice per il proprio paese. Buona prestazione di Cristiano Ronaldo, che ha segnato il secondo gol e propiziato il terzo. Unico neo: lo strano colpo d’occhio ogni volta che venivano inquadrati a fianco Ronaldo e Jankulowski: mancavano soltanto un pellerossa e un poliziotto per fare i Village People.

Notizie dal ritiro azzurro. Secondo indiscrezioni, contro la Romania potrebbe essere arrivato il momento di Chiellini. Da chiarire invece chi dovrà marcarlo: Donadoni è indeciso tra Panucci e Barzagli.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

ma no... non dirmi.. accidenti.. ho pensato per tutto il tempo che i turchi fossero i rossi e gli svizzeri i bianchi.. e ogni volta che giravo facevo il tifo per i rossi credendo che fossero i bianchi e invece...